Quale università prendere?

Quale Università prendere?
Sono in confusione totale!

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Mi congratulo con te, sei alla fine di un percorso che ti avrà arricchito – almeno si spera – dal punto di vista umano e culturale, al quale ne seguirà un altro in intima connessione – anche qui lo si spera – con il mondo del lavoro.

La tua confusione è fisiologica come la dissenteria dopo un’abbuffata di Nutella, quindi non va rifiutata bensì accettata e vissuta totalmente. Lasciati invadere, fattela amica; la confusione è il prodotto della volontà di orientarti verso un percorso aderente alle tue attitudini a fronte di un’infinita distesa di possibilità.

Per minimizzare le probabilità di errore, devi avere ben presente quattro elementi:

1) L’università è un mezzo per un fine, non fare l’errore di chi la scambia per un fine in sé e quindi si concentra ossessivamente sul programma di studi e sui professori; questi aspetti non vanno trascurati ma nemmeno eccessivamente considerati.Concentrati piuttosto sulla tua immagine dopo l’università: come ti immagini? In quale contesto professionale ti vedresti a tuo agio?

2) Come fai a sapere chi vuoi diventare se, in effetti, hai solo vaghe idee su cosa significa svolgere una professione? Per questo ti invito a raccogliere il maggior numero di informazioni, più che sull’università, sulle professioni papabili dopo l’università. Cerca di capire esattamente in cosa consiste quel lavoro (quello che dicono le serie TV conta poco) e uno dei modi è superare la timidezza di chiedere a chiunque corrisponda a una figura professionale che ti incuriosisce. Ah, non chiedere al lavoratore di turno se gli piace o meno il suo lavoro. Che gli piaccia o meno è indifferente perché tu e lui siete due persone diverse. Chiedi nello specifico come si sviluppa quel lavoro nella quotidianità, quali mansioni svolge e come le svolge e poi valuta tu stesso se può piacerti.

3) Non avere fretta. Spiega ai tuoi genitori che hai bisogno di tempo per raccogliere tutti gli elementi che ti serviranno per una scelta più consapevole, evidenziando anche le problematicità che si avrebbero nel caso in cui ti pentissi e fossi costretto poi a cambiare università.

4) Nel caso dovesse accadere malauguratamente l’ipotesi paventata al punto 3, non farne drammi. Può succedere. Ma confido che osservando questi suggerimenti diventi un’ipotesi improbabile.

Mi fido di te… inizia a farlo anche tu!

Buon cammino e buona università!

Nicola Loiacono
Life Coach
#dilloalcoach

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