Libertà o Sicurezza?

Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà, né la sicurezza.” Il senso di libertà, integrità e di pace che da anni sperimento divora tutto il superfluo e l’indesiderato, come un buco nero nell’universo; paragone che potrebbe sembrare eccessivo, ma non è così: il buco nero è sostanzialmente vuoto, e io mi sento vuoto, ma non un vuoto che mi cagiona smarrimento o dolore o disagio: un vuoto di pensieri, uno spazio libero; quel rumore costante della mente che un tempo mi infastidiva, ha smesso di esserci. E non mi manca. E’ un vuoto che non è mancanza, ma pienezza e vigore. La vacanza non finisce mai.

“Vacanza” deriva dal latino vacantia, che è il neutro plurale sostantivato di vacans, participio presente di vacare, traducibile con essere vuoto, essere libero. Il vuoto che sento è sostanzialmente libertà. La solitudine che avverto è sostanzialmente libertà.

Le esperienze di vita sono dicotomiche: c’è chi vive più per l’amore, per i legami, per il senso di sicurezza e senza dubbio merita tutto il rispetto e la comprensione di questo sistema solare.

Io, invece, vivo per la libertà.

Più precisamente: io sono libertà.

Pertanto, tutto ciò che in qualche modo comprime la mia libertà, che è la mia essenza, è destinato a danneggiarmi nel profondo e quindi sono costretto ad allontanarmi da chi opera in tal senso, non per egoismo o cattiveria o vanagloria. Per sopravvivenza.

Anche politicamente sono per la libertà.
Sono del tutto cosciente che la libertà comporta una responsabilità e non può essere senza limiti; non può essere, ad esempio, libertà di nuocere all’altro; ma sono altresì cosciente che quando si è costretti a scegliere tra sicurezza e libertà, vada sempre privilegiata la seconda.

A volte la libertà può far male.

Ci espone a reazioni rabbiose o piagnucolanti. Ci espone a perdite finanziarie o affettive. Ci potrebbe esporre anche alla malattia e alla morte. Ma, qualunque sia il prezzo della libertà, è comunque sempre meno salato di quello di una sicurezza assoluta (termine eccessivo, non può esistere una sicurezza assoluta) senza libertà o con una libertà sempre zoppicante.

Una libertà condizionata. 

Ho sempre a mente il motto di Benjamin Franklin:

“Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.”

Questa in realtà è la frase più gettonata sui social e semplificata. Quella completa fa così:

“Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà, né la sicurezza.”

Osho – una delle persone più libere che ha fatto la storia – diceva che la sicurezza è una qualità tipica della morte, mentre l’insicurezza appartiene strutturalmente alla vita. In effetti, solo la morte è sicura, mentre la vita – per quanto ci possiamo affannare a cercare sicurezze – possiederà sempre una quota di incertezza e imprevedibilità.  Inutile cercare di rendere troppo sicura la vita, si rischierebbe di renderla morta.

Adesso tocca a te decidere: vuoi essere libero o vuoi sentirti al sicuro?

Vuoi essere vivo o essere morto?

 Buon cammino.

Nicola Loiacono
Life Coach
#dilloalcoach

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