Chi voglio diventare

Chi voglio
diventare

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Ciao coach, non saprei chi diventare esattamente (però mi piace tanto il calcio e mi piacerebbe diventare un giocatore), il problema è che sono uno spirito libero e questo senso di libertà mi fa essere drammaticamente discontinuo e poco efficace nella vita. Mi piace molto divertirmi, fare tardi la sera, mangiare cibo spazzatura.
Ho 25 anni e soffro una vera dipendenza dai dolci (soprattutto a prima mattina e sera); sono single, ho 25 anni e mi piacerebbe anche tanto trovare una ragazza.
Sono un caso disperato?

Il punto fondamentale è sganciarsi innanzitutto dal falso bisogno di piacere e riscuotere consensi. Creare qualcosa che piaccia innanzitutto a te, e poi, eventualmente, agli altri. Creare qualcosa che abbia a che fare con l’essere.

Essere.
Essere.
ESSERE.

Cosa fare prima di mostrare il proprio essere?
Diventare una creatura realmente INTEGRA e LIBERA.

Cosa fare esattamente per diventare una creatura INTEGRA e LIBERA?

Innanzitutto, darti delle regole essenziali da seguire in modo tendenzialmente rigido.

Questa sarà la sfida probabilmente più difficile da vincere per te, che ho fatto della libertà – a quanto affermi – il valore più alto della tua esistenza. Ma comprendere che darti delle regole potrebbe diventare l’anticamera di una libertà più piena ed efficace, può essere la chiave di volta per arrivare a diventare ciò che sei. E d’altronde, saranno tue regole, non regole etero-indotte: che questa sia veramente libertà?

Io sono intimamente convinto che uno sportivo o aspirante tale non possa avere delle abitudini di vita eccessive, esasperate, che offendano ogni giorno quell’equilibrio omeostatico chiamato anche salute. Uno sportivo è il risultato innanzitutto di una serie di abitudini salutari che aiutino la sua lucidità, la sua energia, il suo essere presente a se stesso.

In questo senso, le tue attuali abitudini relative al sonno, al cibo e allo sport (latitante), lo devo ammettere senza pudori, sembrano terribili e potenzialmente devastanti. Le ragioni potrebbero essere tante. Potrebbero rispondere a una volontà più o meno inconscia di auto-distruzione dovuta alla consapevolezza della morte, secondo uno schema mentale:

“Tanto si deve morire, meglio godersi fino in fondo la vita!”

In aggiunta a questo, il retropensiero sottostante potrebbe essere il seguente:

“Non vedo futuro, tanto vale essere totalmente liberi e sregolati!” 

Questi retropensieri insidiosi (possono essere risultare veritieri o falsi, ma al momento non importa) sono essi stessi alimentati dalle abitudini dannose. Nel momento in cui ti abbuffi di Nutella, e poi ti senti stanco, e poi ti vedi brutto e informe, ecco, questo genera in te una forma sottile di depressione che viene compensata grossolanamente con altre dosi di Nutella o altri dolciumi: un cane che si morde la coda. Ora, su queste tre sfere di abitudini dannose, io agirei energicamente su quella del cibo, poi sulle altre due.

Sul cibo l’aspetto della volontà è enfatizzato al massimo, nel senso che appare molto semplice scegliere alcuni cibi e scartarne altri, sicuramente più semplice che imporsi di addormentarsi a un certo orario o non superare mai un certo orario per addormentarsi; e risulta anche più semplice rispetto allo sport che richiede una certa quota base di energia di cui non sempre si riesce a disporre. Naturalmente l’obiettivo finale è quello di magiare sano, dormire entro un certo orario e fare sport 3 volte alla settimana o addirittura tutti i giorni se si intende per sport anche lo streching e la camminata veloce, ma adesso credo che sia saggio soprattutto concentrarsi sul cibo.

Scegliere il cibo migliore e ridurre le quantità dello stesso. Diminuire sensibilmente i dolciumi limitandosi al cioccolato fondente e solo una volta al giorno e in quantità modiche (non più di 30 gg), resistere stoicamente alla voglia che ti prende soprattutto il pomeriggio e la notte di introdurre una quota aggiuntiva di dolci. Il fenomeno del craving esiste e l’avrai sperimentato. Fortunatamente dura poco. Una volta superato quel picco, si può serenamente andare avanti a continuare le attività che stavi già facendo.

 

 

L’obiettivo a breve termine è dunque migliorare la qualità e la quantità di cibo che si introduce gradualmente, ma con una certa risolutezza.

Sicuramente i dolci provocano dipendenza, ma non è lontanamente paragonabile alla dipendenza che possono dare, ad esempio, le benzodiazepine, quindi non occorre una particolare gradualità.

Da questo momento, è ammesso solo il cioccolato fondente e in modiche quantità e non più di una volta al giorno. Vengono scartati tutti gli altri dolciumi. Naturalmente, è sconsigliabile compensare i dolciumi con formaggi o frittura, che vanno eliminati, o ridotti fortemente. Trenta grammi di formaggio quotidiani posson bastare. Lo stesso dicasi per le bibite gassate. Per quanto possa piacerti la coca cola, questa va ad accumularsi subito sul girovita e provoca pericolosi picchi glicemici che vanno a esser compensati con sbalzi insulinici, quindi proviamo a eliminarla o ridurla considerevolmente. L’obiettivo a lungo termine sarà eliminarla in modo definitivo.

Questa abitudine va mantenuta per almeno una settimana e a distanza di una settimana ci aggiorniamo per valutare gli effetti psico-fisici sulla tua persona.

Cibo, sport, sonno. Una volta che si interverrà in modo permanente su questi aspetti, ce ne occuperemo di altri, ad esempio quello della dipendenza da social. Arriveremo a disporre di un solo social e di un solo programma di messaggistica istantanea. Poi, probabilmente, arriveremo a disporre della sola messaggistica istantanea o del solo social. Virgolettando Highleander, ne resterà soltanto uno.

In questo programma diventa anche essenziale eliminare l’alcol o ridurlo alla sola birra qualche volta, per cena o per pranzo.

L’alcol è un fattore che diminuisce la prontezza mentale dando un vantaggio solo a breve termine che poi viene drammaticamente perduto in un secondo momento. Questo non significa che verrà necessariamente escluso dalla tua vita, no. Ma adesso diventa essenziale farne a meno per diverso tempo.

Anche per questo aspetto, ci aggiorniamo fra una settimana.

Questi aspetti sono fondamentali e fondanti rispetto a una persona migliore. Quale credibilità può avere uno sportivo che mangi, o fumi o beva in modo eccessivo e/o compulsivo? Quale credibilità?

Per me, nessuna.

Ecco perché è necessario ricominciare da qui, dalla base, dalla salute psicofisica.

Se non esiste una base solida, come potrebbe pensarsi di diventare un atleta davvero performante e un esempio per milioni di persone? Come si potrebbe pensare di essere un principio di cambiamento nella realtà circostante?

Senza la base, dimentica le altezze.

Buon cammino.

Nicola Loiacono
Life Coach
#dilloalcoach

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